La Chiesa raccomanda vivamente la devozione sia privata che pubblica verso la santissima Eucaristia, anche fuori della Messa; il sacrificio eucaristico è infatti sorgente e culmine di tutta la vita cristiana. I fedeli, quando venerano Cristo presente nel Sacramento, ricordino che questa presenza deriva dal sacrificio e tende alla comunione, sacramentale e spirituale.
La pietà, dunque, che spinge i fedeli a prostrarsi in adorazione dinanzi alla santa Eucaristia, li attrae a partecipare più profondamente al mistero pasquale e a rispondere con gratitudine al dono di colui che con la sua umanità infonde incessantemente la vita divina nelle membra del suo Corpo. Trattenendosi presso Cristo Signore, essi godono della sua intima familiarità e dinanzi a lui aprono il loro cuore per se stessi e per tutti i loro cari e pregano per la pace e la salvezza del mondo. Offrendo tutta la loro vita con Cristo al Padre nello Spirito Santo, attingono da questo mirabile scambio un aumento di fede, di speranza e di carità. Essi intensificano così le disposizioni necessarie per celebrare con la debita devozione il memoriale del Signore e ricevere frequentemente quel pane che ci è dato dal Padre.
L’esposizione della santissima Eucaristia porta i fedeli a riconoscere in essa la mirabile presenza di Cristo e li invita alla comunione di spirito con lui, unione che trova il suo culmine nella comunione sacramentale. È quindi un ottimo mezzo per ravvivare il culto dovuto al Signore in spirito e verità.
Il momento dell’adorazione Eucaristica viene vissuto ogni primo giovedì del mese dalle ore 17,30 – 18,30 in Cappella